mercoledì 29 aprile 2009

E' vero che hai scritto una canzone per il festival di Sanremo?

Sì, nel festival del 2007; era una canzone dei Jalisse, che però non si è qualificata.

Qual è lo scopo della sua vita?

Lo scopo della mia vita è la curiosità; infatti è la curiosità che mi ha portato alla scoperta del fattore di crescita delle cellule nervose.

martedì 28 aprile 2009

Ma lei si è subito resa conto dell'importanza della sua scoperta del fattore di crescita delle cellule nervose?


Mi sono resa conto immediatamente, perché quella scoperta andava contro dogmi. I dogmi del tempo dicevano " la nostra vita è tutta segnata dal gene, dal programma genetico", e questo è ancora oggi vero per gli stessi, per gli invertebrati e vertebrati, ma non per la vita dell' homo sapienz: non è che noi siamo programmati del gene, ciò vale per i primi anni di vita.
La mia scoperta dimostrava che il sistema nervoso non è programmato, tanto che riuscivo con la molecola che avevo scoperto, modificare interamente il modo di distribuirsi nelle fibre nervose. Questo era contro la convenzione che il sistema nervoso era rigidamente, come il resto, programmato; il programma c'era ma si poteva modulare.

Come funziona la molecola con le malattie gravi, come il tumore?

Anche se è ancora in via di sviluppo, l'hanno già annunciato un gruppo francese a SINGAPORE nel 2008, prendiamo per esempio un tumore al seno, se somministriamo con un vaccino anti-NGF possiamo bloccare lo sviluppo della molecola e bloccare, quindi, lo sviluppo del tumore.

Che conseguenze hanno avuto le sue scoperte?

Sappiamo che questa molecola, l' NGF, agisce sia dal punto di vista ontogenetico, cioè lo sviluppo dell'organismo, da prima ancora che si formi dall'unione della molecola ovolo cita e spermatozoo, sia alla fine della vita, ed è importantissima l'attività che svolge in tutte le fasi della vita.

Nelle persone straodinarie, come lei, lì si deve alla genetica la genialità di qualcuno?

Non solo alla genetica, anche al nostro modo di vivere. Non è totalmente programato ma modulato, non dai geni ma dai epigeni.

Qual è il suo primo ricordo della sua vita?

Ero una bambina, avevo tre anni, mi ero irritata perché mi piaceva un cappello con le ciliegie e a mio padre non piaceva così lo buttò; in quel momento decisi che non mi sarei mai sposata e non avrei avuto figli.

giovedì 9 aprile 2009

Che pacco gmail